Testamento fantastico, Il. Cinema espressionista tedesco (1913-1935)

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Il periodo compreso tra il 1913 e il 1935 può considerarsi il periodo aureo del cinema Fantastico tedesco. Vivacità, libertà, sarcasmo e creatività innalzano il cinema al livello più alto della vita culturale, politica e sociale della Repubblica di Weimar, giungendo a rappresentare il magnete di aggregazione di tutte le correnti artistiche così come di tutte le tensioni civili. Il cinema espressionista tedesco d’ideazione fantastica è lo specchio fecondo in cui si riflette e s’infrange questa elettrizzante clima creativo e precario, sul quale si estende la lunga ombra nera della catastrofe. Dalla fine dell’impero guglielmino e fino all’avvento del nazismo, il cinema di Weimar non guarda al mondo con occhi militaristi e dominanti, ma con uno sguardo pacifico e cosmopolita aperto a qualunque suggestione e contaminazione culturale. Sono anni in cui la capitale culturale europea è Berlino e non Parigi, e qui la fioritura di antinomie e di conflitti sociali passano in secondo piano rispetto agli impeti espressivi che cercano un futuro a misura di desideri e necessità comunitarie, all’osmosi delle opinioni, delle idee e dei programmi tra i numerosi assetti artistici e culturali. Con oltre cento illustrazioni, attraverso i suoi saggi critici, l’analisi di 43 film espressionisti ed altre angolatura tematiche, Il testamento fantastico. Cinema espressionista tedesco (1913-1935) esplora con rigore storico e scientifico l’era del cinema tedesco per eccellenza, entrando in un’epoca cinematografica piena di contraddizioni ma necessaria per un lungo periodo anche all’estero, contribuendo a mappare molte coordinate del film e del pensiero contemporaneo, rinnovandoli.

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