Camera Gun – Il cinema ribelle di Lech Kowalski

Camera Gun - Il cinema ribelle di Lech Kowalski

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“Per filmare un confronto non puoi chiedere il permesso.” Lech Kowalski

Apolide, outsider perenne, Lech Kowalski ha trovato nella New York degli anni settanta un luogo brulicante di energia e conflitti. Ha raccontato come nessun altro l’esplosione del punk, mettendo in evidenza la carica eversiva e la tendenza all’autodistruzione propria del movimento e delle sue stelle cadenti.
Ha filmato le star del porno, gli homeless del Lower East Side, i giovani anarchici di Cracovia e gli orfani afghani, con occhio attento alle dinamiche sociali e ai meccanismi di sopraffazione. Il suo è un cinema spiazzante, percorso da una vitalità struggente anche nel testimoniare i drammi più atroci.
East of Paradise è il suo capolavoro: spaccato tra la testimonianza della madre deportata in Russia e il racconto del regista che ripercorre la sua carriera, sintetizza al meglio il desiderio di servirsi del cinema per trovare una voce propria e al tempo stesso renderla depositaria di una memoria condivisa.

Alessandro Stellino è critico cinematografico e scrittore. Ha fondato e dirige con Daniela Persico il magazine online “Filmidee”. Collabora al Dizionario dei film di Paolo Mereghetti e al quotidiano “La nuova sardegna”. Ha scritto per “Ciack”, “Segnocinema” e “Nocturno”. Insegna presso la NABA di Milano e il CISA di Lugano.

pp. 176 – illustrato

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